“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

martedì 23 agosto 2011

NOVITA' DALLA CALABRIA

Come previsto dal mio viaggio a Marzi ho riportato indietro un sacco di scoperte nuove sulle origini del ramo della famiglia al quale appartengo e al quale appartiene Francesco. Inevitabilmente, in conseguenza di questo, diversi post di questo sito vanno aggiornati o addirittura eliminati perché da considerare superati. Lo farò piano piano. Nel frattempo cerco di riepilogare per sommi capi le cose salienti riservandomi di approfondire le quelle, fra di esse, di maggiore importanza.

1) PASQUALE LI MARZI (Marzi 1769 - Cosenza 19/06/1807)
La lunga caccia a ritroso alla ricerca dei nostri avi ha finalmente fatto un altro passo indietro nel tempo e si è spinta sino al 1769.

Sino ad ora ero arrivato a Raffaele, il padre di Francesco, ma non avevo idea (a parte qualche ipotesi poi rivelatasi non corretta) di chi ci potesse essere prima. Però sapevo di avere in mano un paio di buone carte da giocare: sapevo ad esempio che Raffaele era morto a Marzi il 18/09/1863 e che il certificato di morte doveva recare per forza, come da prassi, i nomi di entrambi i genitori del defunto. Inutile dire che, quando con Bruno mi sono recato all'anagrafe di Marzi, il primo libro che ho consultato è stato quello del 1863. Ed ecco il risultato:




Raffaele quindi era figlio di Pasquale Li Marzi e di Caterina Tucci. Il tutto è stato confermato anche dal contenuto del certificato di matrimonio di Raffaele dove sono indicati i medesimi genitori dello sposo ed in più si può trovare la professione di Pasquale: calzolaio (anzi "calzolajo" come si scriveva un tempo).

Potevo anche essere contento così ma, ad un certo punto, a Marzi ho conosciuto Fabrizio Perri, un giovane autore di alcuni libri sulla storia di Marzi che si è offerto di accompagnare me e Bruno all'Archivio di Stato a Cosenza. Qui, allegato  ad ogni atto di matrimonio, si può trovare, ben conservato, un fascicolo relativo agli sposi e alla loro famiglia (il cosiddetto "processino").
All'epoca, infatti, per poter contrarre matrimonio occorreva il consenso dei genitori e, nel caso questi fossero deceduti occorreva dimostrarlo. Ed è per questo che nel processino relativo al matrimonio di Raffaele e Maria Rosaria Costanzo (Marzi 12/07/1828) abbiamo trovato (scritto interamente a mano metà in latino e metà in italiano e a cura del parroco della Chiesa della Sanità di Cosenza) l'atto di morte di Pasquale, morte avvenuta il 19 giugno del 1807 a Cosenza. Ma si trattava di un atto strano, redatto in maniera diversa da un consueto atto di morte. E poi perché a Cosenza? Il motivo c'è e lo vedremo poi... Vedremo poi anche di provare a spiegarci perché Pasquale si chiamava Li Marzi e suo figlio e tutti i suoi discendenti diretti si chiamarono e si chiamano Limarzi.


2) RAFFAELE LIMARZI (Marzi 12/08/1805 - Marzi 18/09/1863)

- Sempre dall'archivio di stato di Cosenza una rettifica alla data di nascita di Raffaele che è nato il 12/08/1805.

- Anche la data di nascita della moglie Maria Rosaria Costanzo va rettificata, in contrasto con quanto annotato nel suo atto di morte a Castellammare di Stabia e va riportata, secondo l'atto di matrimonio, al 1806.

- Raffaele aveva un fratello maggiore che si chiamava Domenico Limarzi nato circa nel 1802 e che ebbe, a mia conoscenza 5 figli. Fra di essi il primogenito maschio (scomparso a poco più di un anno di età nel 1830) battezzato, come di consueto, con il nome del suo defunto nonno Pasquale.
Non si hanno notizie di altri fratelli di Domenico e Raffaele anche se è molto probabile che ne siano esistiti.

- Raffaele è stato decurione a Marzi (l'equivalente di un nostro amministratore comunale) negli anni immediatamente preunitari (dall'aprile 1856 al maggio 1859) e ha anche ricoperto la funzione di sindaco (surrogandosi al sindaco in carica probabilmente indisponibile). Il tutto per un breve periodo e precisamene negli ultimi mesi del mandato dal gennaio al maggio 1859. (fonte il libro UN PAESE DI CALABRIA CITRA TRA EPIDEMIE E RIVOLTA - MARZI 1830/1860 di F. Perri).

Una considerazione a parte merita quel Pietro Limarzi che è andato a denunciare il decesso in comune di Raffaele e la cui firma ritroviamo sul certificato. Appartiene ad un altro ramo dei Limarzi, quello di Bruno. Non so quale rapporto ci sia fra i due rami, ma certo c'era contiguità. C'e anche un caso inverso: Raffaele compare come testimone nella morte della piccola Francesca (a sua volta del ramo di Bruno) e viene citato come "affine". Tale contiguità, del resto non ha bisogno di particolari certificazioni visto che una copia della famosa foto della famiglia di Francesco a Castellammare veniva conservata a Marzi dal nonno di Bruno stesso a testimonianza del fatto che, dopo trent'anni di lontananza, le famiglie erano ancora in contatto.


3) FRANCESCO LIMARZI (Catanzaro 03/02/1837 - Castellammare di Stabia 19/03/1908)

- Finalmente l'esatta data di nascita di Francesco, nato il 3 febbraio 1837 a Catanzaro. Copia dell'atto di nascita era nel processino del suo matrimonio. Anche questa era una cosa assolutamente insperata visto che tutto immaginavo fuorché trovare questo atto di Catanzaro a Cosenza! Il padre viene riportato con un significativo "don" Raffaele che sta ad indicare il suo stato di benestante. La data di morte era già certa, essendo io in possesso dell'atto di morte di Castellammare. Ciò ci consente di certificare che gran parte delle biografie conosciute rechino delle date errate, così come è errata (cosa non fondamentale per carità!) la tabella di Via Francesco Limarzi a Marzi che colgo l'occasione per pubblicare. Come in precedenza ricordato ci sono evidenze che la famiglia, già tre anni dopo la nascita di Francesco, fosse rientrata a Marzi.



- di Francesco si trovano svariate tracce nel libro di Luigi Costanzo (altro autore e storico marzese) "Dal manoscritto di Francesco Maria De Bonis - MARZI".  Qui viene indicato nello spazio dedicato alle professioni dei marzesi prima come "perito giometra", poi come emigrato a Castellammare e infine come ispettore di pesi e misure. Rimane un mistero dove abbia svolto i propri studi e cosa lo ha indirizzato verso gli stessi che, all'epoca, non erano poi così consueti. Ancora una volta poi viene da chiedersi quale percorso abbia portato un "perito giometra" a diventare un letterato e un "Dantista".

- Francesco si è sposato a Rogliano, città di origine della sua Giovanna Altomare e precisamente nella Chiesa di San Pietro. Il padre di Giovanna era orafo. Gli Altomare ancora oggi esercitano tale attività a Rogliano il cui centro abitato dista solamente 3 o 4 km da quello di Marzi. 

- Dagli atti  risulta il nome di una sorella maggiore di Francesco sin qui sconosciuta: Caterina nata nel 1834. La mancanza del suo atto di nascita a Marzi (è presente solo l'atto di morte) fa ipotizzare che anch'essa sia nata a Catanzaro. Caterina è nata ben sei anni dopo il matrimonio di Raffaele e Maria Rosaria: difficile pensare che sia la loro primogenita. Devono quindi con ogni probabilità essere esistiti altri fratelli di Francesco oltre a quelli conosciuti.



4) GIUSEPPE EUGENIO LIMARZI (Marzi 25/02/1862 - Buenos Aires 1943 o 1948)

- C'era un dubbio sulla esatta data di nascita di Eugenio. Il dilemma è sciolto dall'atto di nascita rinvenuto a Marzi ed è il 25 febbraio 1862.

- Anche se in famiglia è sempre stato conosciuto come Eugenio il suo nome di battesimo è GIUSEPPE EUGENIO. Giuseppe era un altro fratello di Francesco. Rimane mia convinzione che l'aggiunta del secondo nome sia stata fatta per onorare Eugenio Tano (su di lui si veda quanto scritto in precedenza nel post FRANCESCO E L'UNITA' D'ITALIA).


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2 commenti:

  1. va corretto l'errore "35" febbraio 1862
    la nostra storia è quasi sconosciuta ai più ed assieme ad essa la VERITA'

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  2. Già corretto, grazie.
    Non è il primo errore, non è l'unico e non sarà neanche l'ultimo.

    Ma, ortografia a parte, ho cercato di non farne di errori, proprio per andare il più vicino possibile a quella famosa VERITA'.
    Quello che ho riportato qui è frutto di accurate verifiche e, compatibilmente con la mia mancanza di infallibilità, è il più vicino al vero possibile. Se di qualcosa non sono certo lo specifico, se formulo una ipotesi la esplicito come tale.

    Questo proprio perché, come ho già detto, non sono interessato a inventare una mia storia, ma a ricostruire LA STORIA della mia famiglia. So bene che questo mi riuscirà solo in piccola parte. Nel frattempo mi accontento di averne strappato dalla polvere del tempo alcuni brandelli che di sicuro sarebbero andati persi. Cercherò di strapparne altri.

    E la scelta di pubblicare tutto qui non è una mania di protagonismo, ma è la necessità di condividere più cose possibili con i miei famigliari (vicini e lontani) e di ottenere il loro aiuto affinchè, prima noi e poi i nostri figli, possiamo sapere da dove veniamo.

    Serve a qualcosa? A me serve molto.

    Comunque grazie per la correzione e la "provocazione".

    Un saluto da un blogger improvvisato.

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