“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

GIUSEPPINA LIMARZI VOLLONO

GIUSEPPINA LIMARZI VOLLONO (Castellammare di Stabia 08/09/1891 - Meldola 18/03/1958)

NONNA! COM'ERI BELLA!
Quando Marco mi ha mandato questa foto di nonna Giuseppina sono rimasto molto colpito. Io ero rimasto fermo ad un'altra sua foto che è tutt'ora nella libreria di mio padre. In questa immagine Giuseppina si mostrava, un pò per gli inevitabili segni degli anni e un pò per il peso della sua intensa vita, semplicemente come "un'anziana bella signora".

E' vero, me l'avevano detto in tanti ma, ora, per la prima volta nella mia vita, glielo posso proprio dire anch'io: "Nonna! Com'eri bella!"

GIUSEPPINA LIMARZI VOLLONO - Anno 1917
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)


GIUSEPPINA E SILVIO SPOSI (Civitella di Romagna 13/08/1917)
Qui sotto è riportata la trascrizione presso l'anagrafe di Castellammare di Stabia dell'atto di matrimonio di Silvio e Giuseppina. Matrimonio avvenuto a Civitella di Romagna il 13 agosto 1917.
Giuseppina viene indicata con il nome di Giuseppa, nome in famiglia del tutto sconosciuto. Credo che si possa propendere per un errore nella trascrizione stessa.
Emblematiche le professioni dei due testimoni Giovanni Costa e Vecchiarelli Luigi rispettivamente medico chirurgo e farmacista.




Questa foto invece appartiene a Silvio (mio omonimo), figlio di Vittorio. E' simile alla precedente e, in tutta evidenza, fa parte dello stesso servizio fotografico, differendo solo per una posa leggermente diversa. Sul retro reca una certificazione di identità del 1918.






Quando morì nonna Giuseppina ci fu fra i figli un piccolo dilemma che riguardava la scelta dell'immagine da utilizzare per la sua tumulazione nella tomba di famiglia. A zio Eugenio piaceva tantissimo questa sua foto, ma i fratelli convennero che, essendo uno scatto giovanile, pochi avrebbero potuto riconoscervi la madre.
Eugenio però teneva così tanto a ricordare sua madre così raffigurata che, un mese esatto dalla sua morte curò la stampa di questo pieghevole commemorativo.