“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

LA DIVINA COMMEDIA - LA TRADUZIONE E IL COMMENTO

Ecco le prime pagine del Paradiso tradotto e commentato da Francesco che, infatti, non si è limitato ad una traduzione letterale, ma ha svolto una accurata analisi del poema. Lo schema che si ripete in ogni pagina è quello che ritroviamo nella prima: nella colonna di sinistra la versione italiana e in quella di destra quella calabrese. In basso le numerosissime e dettagliate note. Un lavoro davvero impressionante che credo che abbia richiesto anni e, soprattutto, tanta passione.

Come già riportato nella pagina STORIA DI FRANCESCO E DELLA SUA DIVINA COMMEDIA questa è la riproduzione digitale di un volume donato dalla "Dante Society" all'Harvard College (come si può notare ingrandendo il sigillo sotto riportato). Nella medesima pagina si trovano le istruzioni per ottenerla. Esiste, sempre in forma digitale e sempre ottenibile con il medesimo sistema, una copia di un altro volume che differisce leggermente nella grafica da questo. Ciò nonostante si tratti della medesima edizione, la prima.
A quanto risulta, peraltro, non credo sia stata data alle stampe una seconda edizione. In ogni caso l'opera deve essere stata prodotta in un discreto numero di esemplari considerando le capacità di stampa delle tipografie dell'epoca e considerando che, dopo 135 anni, se ne possono trovare ancora molti in circolazione. Questo secondo volume reca una dedica vergata a mano: "All'illustre professore Mussafia - Napoli 1876" firmata "B. Zumbini". Ciò a probabile testimonianza del fatto che l'opera aveva un certo riscontro negli ambienti letterari Napoletani.



UNA POSTILLA


Questo mio scritto si poteva anche chiudere qui, anzi, si era proprio chiuso qui. Pubblicata la pagina e quasi spento il pc. Poi ho incominciato a sfogliare la nuova copia del libro di Francesco che mi è proprio arrivata oggi. Mentre cercavo di decifrare meglio la dedica di cui avevo appena parlato pensavo fra me: "ambienti letterari Napoletani....? Non avrò esagerato? Zumbini, Mussafia? In fondo chi sono questi due? Se non fosse stato per quell' "illustre professore" nemmeno ci avrei pensato. Per quello che ne so avrebbero anche potuto essere semplicemente due vicini di casa di Francesco!".  E mi sono messo a cercare qua e là.
Vediamo un pò cosa è uscito:


BONAVENTURA ZUMBINI
Nato nel 1836 a Pietrafitta, un piccolo paese nei pressi di Cosenza, affetto in giovane età da una malattia che ne impediva gli spostamenti, Bonaventura Zumbini acquistò da autodidatta una vasta cultura nel campo sia della letteratura italiana che delle letterature straniere. Poté seguire studi regolari solo a partire dal 1868, anno in cui si trasferì a Napoli da Cosenza e pubblicò un saggio su Luigi Settembrini in cui criticava severamente l'approccio romantico alla letteratura e proponeva una verifica rigorosa e documentata sui documenti originali. L'anno dopo De Sanctis, pur prendendo le difese del Settembrini nella seconda edizione dei Saggi Critici, proporrà un piano di lavoro minuzioso e di carattere monografico. Croce accusò Zumbini di essere un critico erudito ma privo di originalità, pencolante fra le metolologie del positivismo della scuola storica e quelle estetico-psicologiche derivate dal De Sanctis.
Nel 1878 Bonaventura Zumbini, che nel 1874 era stato eletto presidente dell'Accademia Cosentina, ottenne la cattedra di letteratura italiana all'Ateneo napoletano, succedendo al De Sanctis; nel 1881 divenne rettore dell'università di Napoli. Nel 1880 fu accolto all'Accademia dei Lincei. Il 4 marzo 1905 fu nominato senatore del Regno, per i suoi meriti scientifici.

Se tutto questo non è sufficiente si può cliccare su questo link che ci porta al sito del SENATO ITALIANO.



ADOLFO MUSSAFIA
Adolfo Mussafia (Spalato 1835 - Firenze 1905) è stato un filologo italiano della Dalmazia, per quasi mezzo secolo professore all’Università di Vienna, maestro di quanti, nel periodo dell’attesa, nelle scuole di Trieste infiammarono i giovani all’amore per l’Italia e difensore accanito al Parlamento austriaco dei diritti delle mínoranza italiane dell’Austria.
Nel 1852 iniziò gli studi di medicina all'Università di Vienna, coltivando nel frattempo privatamente gli studi di filologia.
La maturazione scientifica dell'autodidatta Mussafia ebbe del prodigioso, tanto che nel 1860 venne nominato professore straordinario di filologia romanza.
Ebbe una produzione scientifica ricchissima, nonostante una grave malattia che lo colpì nel 1867 e che lo afflisse fino alla morte.
Da Adolfo Mussafia nacque una vera e propria scuola di filologia romanza, e molteplici furono i suoi studenti che intrapresero degli studi significativi, seguendo il solco del loro maestro. Fra le sue lezioni sono da ricordare i corsi di letture dantesche, una serie di lezioni intitolate "Grammatica storica dell'italiano" ed un seminario sulla "Lettura e interpretazione di scritti italiani del XIII secolo".
Il 10 luglio 1883 fu eletto socio dell'Accademia della Crusca.
Alla ricerca di un clima più adeguato per la sua salute, Mussafia nel 1903 si trasferì a Firenze, ove morì il 7 giugno 1905.
Fra le sue opere possiamo selezionare quelle che più ci interessano: un saggio dal titolo "Sul testo della Divina Commedia - Studi di Adolfo Mussafia" (Vienna 1863) e un altro dal titolo "Monumenti antichi di dialetti Italiani" (Vienna 1864).



Tutto depone a favore del fatto che la copia del libro fosse stato donato da Bonaventura Zumbini a Adolfo Mussafia. In particolare la biografia del primo sembra cucita addosso a Francesco.

Direi che non avevo esagerato.






LA COPERTINA
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Lo stemma della DANTE SOCIETY alla quale apparteneva la copia





La dedica a FRANCESCO DE SANCTIS 





L'INTRODUZIONE DELL'AUTORE











LA PRIMA PAGINA DELLA TRADUZIONE