“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

giovedì 10 novembre 2011

L'INIZIO DELLA POESIA

E' il gennaio 1872. Francesco finalmente ricompare.
L'avevamo lasciato nel pieno dei tumultuosi eventi a cavallo dell'Unità d'Italia e poi, per dieci lunghi anni, più nulla.
Una miriade di poeti calabresi in questo decennio hanno percorso la strada che li ha portati a Napoli capitanati da quel Bonaventura Zumbini che, qualche anno dopo, ritroveremo con una copia dell'opera di Francesco fra le mani. (clicca qui per approfondire)
Ma, prima di arrivare alla traduzione dell'intero Paradiso Dantesco, lo stesso Francesco si cimentò, in punta di piedi e con un certo timore reverenziale,  nella traduzione di tre canti. Quasi un esperimento.
E fu il grande riscontro di critica che ottenne con questa pubblicazione che lo spinse ad andare oltre.




Ora questo libretto, edito a Salerno, è estremamente difficile da rintracciare e molto più raro della famigerata edizione completa del 1874. 



Qui ritroviamo condensati, nell'introduzione dell'autore, l'amore per la Calabria e la volontà di condividere con l'intera Italia da poco unita la ricchezza del suo dialetto. Finito il tempo dei fucili in tanti avevano deciso che era il momento di usare la cultura per unificare la Nazione.



Dove sia stato e cosa abbia fatto Francesco in quei dieci anni che vanno dal 1862 al 1872 (da lui stesso citati in questo testo) rimane arduo da scoprire. Di sicuro sappiamo che, qualsiasi cosa sia accaduta, lo ha trasformato in un poeta.