“Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia.”

da OGNI COSA E' ILLUMINATA - Jonathan Safran Foer

mercoledì 27 aprile 2011

LAURA LIMARZI

27 APRILE 1911 – 3 AGOSTO 1912
NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA

Ci sono tantissime cose inaspettate che sono accadute lungo questo mio viaggio che va dal profondo delle radici della nostra famiglia fino ai giorni nostri. L’elenco sarebbe davvero lungo e, ora che ci penso, meriterebbe di essere, a sua volta, raccontato. Ma il momento che mi rimarrà maggiormente impresso sarà senz'altro quello in cui mi sono ritrovato a dire a mio padre che aveva avuto una sorella, una piccola sorella morta precocemente della quale non aveva mai conosciuto l’esistenza.
A frugare nelle vecchie cose succede anche questo. Capita di leggere nella pagina di un registro delle nascite di Castellammare di Stabia il nome di Laura Limarzi. Una vera, grande sorpresa. Laura, secondo il registro, era la seconda figlia di mio nonno Silvio e della sua prima moglie Pia Vollono. Era nata in un posto sconosciuto in provincia di Pistoia: Sambuca Pistoiese.


Nessuno in famiglia sapeva della sua esistenza, tantomeno mio padre che è nato 21 anni dopo da Giuseppina, la seconda moglie di mio nonno.
Per questo, per quanto fosse altamente improbabile davanti ad un documento così accuratamente compilato, ho inizialmente pensato ad un errore. Ogni dubbio però è presto svanito quando, qui a Meldola, rintracciando un vecchio stato di famiglia degli anni ’30, abbiamo ritrovato, in una intricatissima annotazione, il nome, la data e luogo di morte di Laura: Bagno di Romagna, 03/08/1912. Successivamente, attraverso un amico residente nella stessa Bagno di Romagna è arrivato anche il certificato di morte. Laura è quindi vissuta poco più di 15 mesi.



Nonno Silvio dopo il 1910 aveva risalito l’Italia per esercitare la sua professione di medico. Ai tempi occorreva ottenere la “condotta” dal sindaco del paese: il medico infatti era un dipendente comunale a tutti gli effetti e veniva nominato dalla giunta del comune mediante concorso. All’inizio queste condotte erano temporanee, perlopiù in sostituzione di medici momentaneamente indisponibili. In questo modo è facile giustificare i suoi iniziali, frequenti spostamenti: fra il 1910 e il 1911, con ogni probabilità quindi Silvio si è ritrovato a Sambuca Pistoiese per poi trasferirsi, questo si sa con certezza, a Bagno di Romagna (1911 – 1912) e successivamente a Civitella di Romagna (1912 – 1920) ed infine a Meldola (1920 – 1950). La prima figlia femmina nata dopo Francesco (1908), non fu quindi, come avevamo sempre creduto, Maria (1913), ma Laura, nata nel 1911. Anche in questo caso i nomi non erano frutto del caso considerando che Maria Laura era l’unica sorella di Silvio.


Il perché lui e sua moglie Pia non abbiano mai fatto parola della piccola è un vero mistero. Unica traccia, riletta con il senno di poi, è una frase dell’orazione funebre scritta da un’amica civitellese di Pia pochi giorni dopo la sua morte “…accanto all’amore ci fu spesso il dolore perché molti lutti, molti tormenti amareggiarono il tuo cammino, o diletta…” .
Tutto questo mi ha fatto riflettere tanto, tantissimo prima di scriverne. Mi sembrava quasi di violare un segreto, di sicuro più che adeguatamente motivato. Un segreto accompagnato e certamente dettato dal dolore e da chissà cos’altro.
Da mesi ormai questo piccolo dilemma mi rimbalza nella testa. Proprio ieri però ho realizzato che oggi sarebbe stato il giorno del centenario della nascita di Laura. Cento anni possono essere sufficienti e ho deciso che oggi avrei ricordato Laura. E l’ho deciso perché credo che, dopo un secolo, anche quella bimba “sepolta nel Campo Santo di Santa Maria in Bagno di Romagna – collocò Angiolo Balassini, Prevosto” (tratto dai documenti della Parrocchia di Santa Maria) meriti di essere ricordata con affetto. Ciò anche perché, qualsiasi sia la storia che si cela dietro di lei, credo che si possa ritenere archiviata dal tempo. Tempo che però non potrà mai archiviare la venuta al mondo e la seppur breve vita di questa mia piccola zia.
Avrei anche voluto ritrovarla, magari per riportarla nella tomba di famiglia qui a Meldola, ma non ci sono riuscito. A Bagno di Romagna i registri del cimitero dell’epoca sono andati persi. Come ultimo tentativo, poi, ho anche visitato quel cimitero, ben sapendo che una piccola salma, dopo cento anni non si sarebbe potuta rintracciare. Ma chissà, forse è stato meglio così: Riposa In Pace piccola Laura, ovunque tu sia!

SILVIO LIMARZI



P.S.: Un’ultima curiosità: Laura Limarzi è mia sorella. Mio padre senza saperlo l’ha chiamata come la sua di sorella. E’ un caso, certamente: Laura è un nome che piaceva a mia madre…

Ha una figlia che sta per diventare suora, come Maria Laura. Anche questo è un caso, ma a volte al caso piace scherzare…

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